Giuseppe Panza

 

 

Giuseppe Panza di Biumo, nato a Milano il 23 marzo 1923 da Maria Mantegazza ed Ernesto Panza, è stato uno dei più grandi collezionisti d’arte contemporanea in Italia; creando dal 1955 al 2010 una raccolta di oltre duemilacinquecento opere ad oggi esposte nei principali musei d’arte contemporanea del mondo.

Egli inoltre è stato un vero e proprio mecenate per gli artisti sostenendoli attivamente nella produzione delle loro opere e investendo in movimenti pionieristici che solo diversi anni dopo sono stati accettati e consacrati dalla critica d’arte e dal pubblico, influenzando con il suo gusto collezionistico e la sua visione museografica, gli sviluppi della Storia dell’Arte sia in Italia che nel mondo.
Ernesto Panza, commerciante di vini dell’azienda di famiglia, acquista Villa Menafoglio Litta a Varese nel 1935 affidandone la ristrutturazione all’architetto Piero Portaluppi. Alla morte di Ernesto la Villa passa ai suoi quattro figli ed è, in particolare, Giuseppe ad amarla più degli altri tanto da scegliere di legarla alla propria celeberrima collezione d’arte contemporanea.
Liquidata l’azienda di famiglia a causa di una crisi nel commercio, Giuseppe, laureatosi in giurisprudenza, si dedica a nuovi investimenti al fine di valorizzare l’eredità paterna. Nel 1954 intraprende un viaggio verso l’America settentrionale da New York a Los Angeles che avrà una forte influenza sul suo gusto estetico e sarà di forte ispirazione artistica.
Al suo ritorno a Milano (1955) sposa Rosa Giovanna Magnifico e i due si trasferiscono nella casa a Porta Romana dove, con fondi limitati, iniziano a collezionare opere d’arte.
L’attività di collezionismo dei due coniugi cresce esponenzialmente negli anni e spazia dall’arte informale europea alla pop art (1955-1965) all’arte minimal concettuale e ambientale (1966-1976) all’arte organica e monocroma (1987-2010) includendo anche sculture d’arte primaria provenienti dall’Africa e dal Messico.
Agli inizi degli anni Settanta la collezione Panza comprende una tale vastità di opere da creare l’esigenza di trovare altre sedi espositive suddividendosi così in nuclei compatti destinati a musei come il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Solomon Guggenheim Museum di New York , la Fondazione Guggenheim, l’Albright-Knox Collection di Buffalo, l’Hirshhorn Museum di Washington, il San Francisco Museum of Mordern Art e sedi italiane quali il Museo Cantonale d’Arte di Lugano, il Palazzo Ducale di Gubbio, il Mart di Rovereto e l’Università Bocconi di Milano.
Con l’intento di consegnare intatta ai posteri l’abitazione e il vasto patrimonio artistico in essa raccolto, nel 1996 Giuseppe Panza dona al FAI – Fondo Ambiente Italiano Villa e Collezione Panza, aperta al pubblico nel 2000 dopo un lungo restauro e ancora oggi riconosciuta come una delle più alte testimonianze culturali della seconda metà del XX secolo.
La donazione inoltre permetterà ad  alcune opere site specific, create appositamente per quel luogo di rimanere nella sede originaria di Varese conservandone l’integrità concettuale e spirituale legata all’ambiente circostante.
Giuseppe Panza di Biumo muore il 24 aprile 2010 lasciando un patrimonio artistico e culturale dei più importanti esistenti, una collezione che vanta alcuni dei nomi più di spicco dell’Arte Contemporanea: Mark Rothko, Robert Rauschenberg, James Turrel, Jorge Segal, Antoni Tapies, Lawrence Weiner, Bruce Nauman, Joseph Kosuth e Roy Lichtenstein.

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